Dal film al fumetto: Il piccolo Nicolas

 

Stefano Gambelli e Simone Manfrini

 Laboratorio di didattica del linguaggio cinematografico

Docente d’aula: Donatella Treianni, Maria Teresa Baldini

I.C. “G. Binotti” Pergola” classe 4° a, scuola primaria

 

 

Il piccolo Nicolas e i suoi genitori (Le Petit Nicolas) è un film francese del 2009 diretto da Laurent Tirard tratto dall’opera di René Goscinny e Jean-Jacques Sempé. È dalla visione e dall’analisi del film che gli studenti della classe 4°A dell’I.C. “G. Binotti” di Pergola sono partiti per compiere a ritroso il cammino di questo personaggio. Alla visione e all’analisi del film è infatti seguita la lettura di alcuni brani del libro illustrato Il piccolo Nicolas (Donzelli, 2008) e quindi dei fumetti originari per cimentarsi infine loro stessi nella creazione di tavole ispirate al film.

Il piccolo Nicolas è un bambino di nove anni che frequenta la scuola elementare in una città francese insieme a un gruppo di compagni dai nomi insoliti: Eudes, Geoffroy, Rufus, Agnan, Alceste… I tanti episodi di cui Nicolas è protagonista descrivono una Francia prima dell’avvento della tv, quando i ragazzini giocavano nei cam- pi, avevano tanto tempo davvero libero e si riunivano in bande. La nascita del personaggio e delle sue avventure viene fatta comunemente risalire al 1959, quando lo scrittore Goscinny (Asterix, Lucky Luke) e l’illustratore Sempè (Marcellin Caillou, Raoul Ta- burin) cominciarono a pubblicare i racconti di Nicolas sul giornale “Sud-Ouest Dimanche”, racconti poi editi dalla casa editrice De- noël a partire dall’anno successivo. Ma, in realtà, Nicolas nasce proprio come fumetto: ventotto tavole pubblicate sul settimanale belga “Le Moustique” tra il 25 settebre 1955 e il 20 maggio 1956 (le tavole sono poi state raccolte in volume ne Le Petit Nicolas. La bande dessinée originale, IMAV Edition, dicembre 2007; si veda a questo proposito Il piccolo Nicolas: La risata perduta di Goscinny e Sempè di Alberto Brambilla in www.fumettologica.it).

Prima degli incontri con l’illustratore Simone Manfrini ogni alunno aveva già prodotto delle vignette ispirate a una scena del film liberamente scelta, ma con esiti confusi: gli elaborati, più che vignette in sequenza, erano dei disegni sconnessi e non comunicanti tra loro. Il suo intervento è consistito principalmente nel fornire ai ragazzi le nozioni base per creare e disegnare una storia a fumetti efficace. Si è partiti dando alla classe una griglia fumettistica preimpostata di sei vignette entro cui collocare, riadattati, i testi precedentemente prodotti.

Al fine di dare continuità alle singole narrazioni (le tavole sarebbero state poi impaginate insieme), è stato chiesto agli alunni di utilizzare la prima vignetta per inserire il titolo della loro storia e il proprio nome. Per il resto è stata lasciata piena libertà di interpretazione e di organizzazione del lavoro, con l’unico vincolo di rispettare i confini della griglia.

Il risultato ha avuto dello strabiliante: con poche regole, la fantasia tipica della infanzia è riuscita a creare un linguaggio limpido e preciso che è stato d’aiuto anche all’ingegno inventivo. Sono stati sufficienti alcuni semplici suggerimenti (contornare meglio le figure, aggiungere qualche puntino per creare un ritmo nello sfondo) per dar vita a immagini energiche ed evocative. Immagini che attingono alla grande dote umana di analizzare e tradurre ciò che ci circonda, realtà esteriore che si trasforma, diventa realtà interiore. Il prodotto finale è un volume di 28 pagine composto

da 20 storie tratte dal, o meglio ispirate al, film nelle quali ogni alunno è riuscito a immettere la propria personalità in quella maniera così schietta e felice esclusiva dell’infanzia.
Per chiudere, le parole dello stesso Sempé a proposito de
Il piccolo Nicolas e del rapporto tra cinema e fumetto: “Io utilizzo sempre un tratto estremamente preciso, ma nel cinema il tratto non esiste. Per questo mi è sembrato meglio che fosse una storia con personaggi in carne ed ossa e non un adattamento dei disegni, a mio giudizio impossibile. Ed è anche per questo che ho lasciato carta bianca al regista e a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione. È un’opera che appartiene a loro, non a me. Si tratta di un lavoro molto diverso. Mi ha divertito vedere l’universo dei miei fu- metti trasposto nella realtà e sono stato felice di scoprire il film. Vi ho ritrovato lo sguardo di un bambino sul mondo degli adulti. Il film è stato realizzato a partire dal testo e dai miei disegni, ma per me è un’opera a parte, che ha una sua vita, e non cerco di fare paragoni. Mi ha fatto piacere vedere il film e, tra l’altro, è stata la prima volta in cui sono stato interamente spettatore del Piccolo Nicolas. Sono stato contento di fare questa scoperta e tentare un confronto con il libro è inutile.” (Il piccolo Nicolas e i suoi genitori. Incontro con Jean- Jacques Sempé in www.agiscuola.it).